Lo scorso 22 marzo, si è tenuta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma la conferenza stampa di inaugurazione della mostra “Felice Bernabei “Centum Deinde Centum”. Alle radici dell’archeologia nazionale” dedicata al fondatore del Museo di Villa Giulia, personalità di spicco nel panorama scientifico e politico italiano. Uomo che ha legato il proprio nome e la propria intelligente ed energica azione al Museo di Villa Giulia, la cui fondazione nel 1889 come sezione extraurbana del Museo Nazionale Romano si colloca nel fervido e contrastato clima dell’Italia postunitaria, in cui si gettarono le basi metodologiche e legislative dell’Archeologia Nazionale.
La conferenza ha voluto segnare pubblicamente la fine degli importanti lavori di restauro compiuti sul tempio etrusco-italico di Alatri, dopo circa cinquanta anni dall’ultimo intervento, e comunicare l’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto “La Macchina del Tempio”, vincitore dell’Avviso Pubblico “DTC – Intervento 2 – Ricerca e Sviluppo di Tecnologie per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale”, indetto dalla Regione Lazio nel 2018.
A breve il Tempio di Alatri si trasformerà in uno spazio immersivo digitale in cui vivere l’esperienza multisensoriale del racconto della storia.
Il Direttore del Museo, Valentino Nizzo, nell’aprire la conferenza ha affermato: “Si tratta di un monumento alla memoria, un luogo che possiamo considerare avveniristico già dalla sua creazione alla fine dell’Ottocento poichè realizzato da Felice Barnabei e Adolfo Cozza con gli strumenti dell’archeologia sperimentale e per scopi didattici che oggi possiamo definire di “valorizzazione”. Questo restauro segna l’inizio di un percorso che ci proietta verso il futuro e, allo stesso tempo, si estende al territorio poiché coinvolge realtà locali come i comuni di Alatri, Montalto di Castro, Canino e istituzioni ed enti di ricerca che, con “La Macchina del Tempio”, il progetto finanziato dalla Regione Lazio, avranno la possibilità di raccontarsi e collaborare per promuovere la loro storia e il loro patrimonio. Ha senso oggi comunicare questa felice conclusione perché il Tempio è fra le eredità che ci ha lasciato Felice Barnabei e ci sembra doveroso ripartire da colui che oltre cento anni fa ha avuto una visione assolutamente moderna e anticipatrice della tutela e della divulgazione del patrimonio”.
Il Centenario della morte di Felice Barnabei (1922-2022) ha infatti offerto al Museo l’occasione per valorizzare, con diverse iniziative culturali, le sue imprese e la sua figura di uomo politico e archeologo a cui si deve la fondazione nel 1889 del Museo Nazionale Romano e del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, nonché la promozione delle moderne leggi italiane di tutela del patrimonio culturale.
Dopo i saluti introduttivi del direttore Valentino Nizzo, è intervenuto il dott. Roberto Vannata, funzionario della Direzione Generale Musei, che ha affermato:
“Il progetto della Macchina del Tempio si allinea perfettamente alle scelte strategiche che la Direzione Generale Musei sta sviluppando per coniugare conservazione e valorizzazione, implementare i servizi al pubblico e promuovere le partnership fra enti pubblici e fra questi e i soggetti privati. Nell’ottica del Sistema Museale Nazionale, progetti come questo possono consentire di accrescere le potenzialità dei Musei del nostro territorio e per questo sono felice che la Regione Lazio ne abbia compreso a fondo le potenzialità e gli sviluppi futuri”.
Sono intervenuti per la Regione Lazio, la dottoressa Renata Sangiorgi e per Lazio Innova il dott. Edoardo Lampis che hanno espresso soddisfazione sugli esiti della valutazione del progetto e attendono le fasi esecutive.
A raccontare l’apertura della mostra dedicata al fondatore del Museo, Maria Paola Guidobaldi, conservatrice delle collezioni e curatrice del percorso assieme a Valentino Nizzo e Antonietta Simonelli. Grazie anche al consistente apporto di tante memorie familiari (foto, documenti, lettere, biglietti da visita, oggetti) conservate dai discendenti diretti e indiretti e donate o comunque rese disponibili, questa mostra vuole essere un racconto dell’articolata vicenda privata e istituzionale di Felice Barnabei, ricca di successi ma anche di amarezze e in cui la storia personale di un uomo fuori dal comune si intreccia e per certi versi determina la Storia con la “S” maiuscola.
La mostra, organizzata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, con il patrocinio del Comune di Castelli (TE), luogo natìo di Felice Barnabei, sarà aperta al pubblico fino al 9 luglio 2023.